Notiziario n. 67 del 24 luglio 2023
“Lavoratori in affitto”: ecco le novità
comunicate nel corso dell’incontro del 20 luglio dal Capo di Gabinetto del Ministro.
Si è svolto giovedì 20 luglio, nel pomeriggio, l’incontro con il Capo di Gabinetto del Ministro, Prefetto Maria Teresa Sempreviva, con le organizzazioni sindacali sul tema dei “lavoratori in affitto” di prossima entrata nel Ministero dell’Interno.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dei Dipartimenti per la Pubblica Sicurezza e per le Libertà Civili e l’Immigrazione (che sono direttamente coinvolti nell’utilizzo dei lavoratori in affitto).
Si tratta di 1.120 lavoratori che dovranno essere assegnati a prefetture e questure per la gestione dei flussi migratori occupazionali, ripristinati e fortemente ampliati dall’attuale governo per fornire risposte al mondo delle imprese che chiede manodopera.
Questi “lavoratori in affitto”, molti dei quali erano già stati utilizzati negli uffici periferici del Ministero dell’Interno fino al 31 dicembre 2022, avrebbero dovuto prendere servizio già da qualche mese.
Tuttavia un aspro contenzioso giudiziario che si è scatenato tra le agenzie di somministrazione del lavoro interinale che si erano aggiudicate l’appalto e quelle che non erano riuscite ad aggiudicarselo o erano rimaste escluse dalla gara, ha comportato dei notevoli ritardi.
Pertanto, se tutto andrà bene e non ci saranno altri intoppi, questo personale entrerà negli Uffici Immigrazione e nei Sportelli Unici per l’Immigrazione delle prefetture e delle questure a partire dai primi giorni del mese di agosto 2023.
Secondo le previsioni, dovrebbero rimanerci fino alla fine dell’anno, ma è prevista una proroga per altri 6 mesi che potrebbe protrarsi di ulteriori 3 mesi… arrivando così fino al mese di settembre 2024.
La posizione di Cgil Cisl e Uil nei confronti della decisione dell’Amministrazione di ricorrere alla somministrazione di lavoratori in affitto è stata piuttosto ambigua:
Prima hanno detto che erano tendenzialmente contrari al lavoro precario e che il Ministero avrebbe dovuto invece assumere dalle graduatorie dei concorsi.
Subito dopo hanno però sollecitato l’assunzione dei lavoratori in affitto, chiedendo che venisse fornita subito la mappa per le dislocazioni territoriali (perché evidentemente intendono adoperarsi presso le agenzie di somministrazione per favorire l’assunzione di alcuni loro raccomandati).
Infine, qualcuno ha dichiarato anche che, in futuro, si sarebbe adoperato per cercare di ottenere la stabilizzazione di questi lavoratori in affitto.
Si è trattato insomma di un tentativo, goffo e maldestro, di captare la benevolenza (e possibilmente l’iscrizione al sindacato) dei lavoratori in questione.
Noi della FLP non siamo d’accordo sul fatto che l’Amministrazione ricorra a dei “lavoratori in affitto” dal momento che è possibile assumere personale a tempo indeterminato.
Cominciamo col dire che, facendo ricorso a questa “opzione”, il Ministero dell’Interno, anziché assumere il personale che serve per far fronte ad alcune sue esigenze, sceglie di pagare degli intermediari (agenzie di somministrazione) affinché queste assumano, con dei contratti a tempo determinato, un certo numero di lavoratori che vengono poi mandati ad operare negli uffici del Ministero dell’Interno.
Si tratta in genere di personale non formato e che non viene formato, il quale non ha vinto nessun concorso (e verosimilmente non ha quindi studiato le materie di cui dovrà occuparsi), che viene selezionato con criteri ignoti ma facili da immaginare e che, pur percependo un compenso leggermente inferiore a quello percepito dai dipendenti pubblici, costa di più all’Amministrazione, in quanto essa dovrà pagare anche l’agenzia di somministrazione.
Nel corso dell’incontro, i rappresentanti dell’Amministrazione hanno precisato di aver raccomandato alle agenzie di somministrazione che si sono aggiudicate l’appalto, di riassumere lo stesso personale che fino a dicembre 2022 era stato affittato al Ministero dell’Interno, così da poter disporre di personale già formato.
Tuttavia, il personale che era stato affittato al Ministero dell’Interno fino a dicembre 2022, era circa la metà rispetto ai 1.120 lavoratori che dovranno essere assegnati ora e una buona parte di quelli hanno, nel frattempo, trovato un’altra occupazione.
E’ bene precisare che la gestione dei flussi migratori occupazionali non può più essere considerata un’emergenza e si tratta invece di garantire un’esigenza, che è destinata ad aumentare nei numeri nel corso dei prossimi anni. Pertanto, al posto di soluzioni emergenziali (come quella di far ricorso a “lavoratori in affitto”) dal Ministro Piantedosi ci aspettavamo un piano programmato di assunzioni di personale vincitore di concorsi pubblici, che potrebbero avvenire in tempi brevissimi in quanto sono ancora disponibili le graduatorie del concorso RIPAM.
I rappresentanti dell’Amministrazione, nel corso dell’incontro, hanno però sostenuto che per poter assumere nuovo personale a tempo determinato è necessario:
- ottenere l’autorizzazione dal MEF (Tesoro) e della Funzione Pubblica (Ministro per la Pubblica Amministrazione;
- avanzare richiesta al Formez per attingere il personale dalle graduatorie (che sono ancora valide) del concorso RIPAM e attendere che il Formez conceda l’autorizzazione.
Fermo restando che anche per ottenere le risorse necessarie per prendere in affitto dei lavoratori dalle agenzie di somministrazione, il Ministero dell’Interno ha dovuto chiedere ed ottenere l’autorizzazione dal MEF (Tesoro), la domanda che ci poniamo è la seguente:
Il Ministero dell’Interno, prima di ricorrere all’opzione dei lavoratori in affitto da parte delle agenzie di somministrazione, ha provveduto, oppure no, a chiedere al MEF ed alla Funzione Pubblica l’autorizzazione ad assumere, a tempo indeterminato, del nuovo personale e successivamente ad avanzare richiesta al Formez, per attingere dalle graduatorie del concorso RIPAM?
Questa cosa l’abbiamo chiesta oggi al vertice politico e a quello burocratico del Ministero dell’Interno e pertanto, prima di fare qualsiasi altra considerazione in merito all’opzione attuata dall’Amministrazione di affittare dei lavoratori anziché assumerli, aspetteremo di leggere la risposta.
A cura del Coordinamento Nazionale FLP Interno