Notiziario n. 63 del 17 giugno 2025
Aumentate le risorse per il Fondo Risorse Decentrate
DPCM denominato “Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni” pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 137 del 16-6-2025
Con il Notiziario n. 60 del 13 giugno 2025 avevamo dato notizia della nostra nota inviata il 12 giugno inviata all’Amministrazione, con la richiesta di confronto in merito all’art. 14, commi 1 e 6 bis del d.l. 14 marzo 2025, n. 25, convertito con modificazioni nella legge 9 maggio 2025, n. 69.
L’articolo 14 sopra citato, al comma 1, prevede che “al fine di proseguire il processo di progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri e della Presidenza del Consiglio dei ministri, a decorrere dall’anno 2025, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un fondo con una dotazione pari a 190 milioni di euro annui, destinato all’incremento dei fondi del trattamento economico accessorio destinati alla contrattazione collettiva integrativa. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e del Ministro dell’economia e delle finanze, si provvede alla ripartizione delle risorse del fondo tra le amministrazioni di cui al primo periodo”.
La richiesta di confronto con l’Amministrazione era ritenuta necessaria, in particolare per il comma 1, per porre in atto tutti i necessari accorgimenti per evitare penalizzazioni nei confronti del Ministero dell’Interno, visto che al riparto sono interessate tutte le amministrazioni statali.
Con una celerità insperata la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva già adottato in data 15 aprile scorso il decreto denominato “Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni” che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 137 del 16-6-2025.
Con il predetto d.P.C.M. si è operata la ripartizione di una quota delle risorse del fondo di cui al citato art. 14, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, destinando, a decorrere dal 2025, complessivi euro 153.836.000 annui alla armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri e della Presidenza del Consiglio dei ministri, rinviando la ripartizione delle restanti risorse finanziarie a successivi decreti.
La somma impegna per il personale contrattualizzato non dirigenziale è stata tuttavia di € 128.076.000, in quanto la restante parte di € 25.760.000 è stata riservata ai dirigenti di fascia e ai dirigenti generali.
Da proiezioni che erano circolate su alcuni giornali a tiratura nazionale (per le quali avevamo nutrito fortissimi dubbi) sembrava che al Ministero dell’Interno, insieme a pochissimi altri ministeri dovesse spettare, nel riparto, una cifra molto sostanziosa, mentre altri ministeri sarebbero stati penalizzati notevolmente a causa della vigente maggiore disponibilità di fondi.
Infatti, così non è stato, in quanto il riparto sembra che sia stato effettuato in questa prima fase assegnando circa 1.000 € annuali lordi per ogni dipendente attualmente in servizio senza distinzione di Ministero.
Come si evince dalla tabella 1) allegata al decreto, il Fondo Risorse decentrate del personale contrattualizzato del Ministero dell’Interno comparto Funzioni centrali viene incrementato di € 14.125.000 a partire dall’anno 2025.
Dalla tabella 2 si evince che il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato del personale dirigenziale del Ministero dell’Interno (esclusi i prefettizi) è pari ad € 827.000.
La tabella 3 aumenta il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato del personale dirigenziale generale, assegnando al Ministero dell’Interno € 81.000.
Con futuri d.P.C.M. restano da ripartire € 36.164.000.
Visto che con il riparto del presente d.P.C.M. non pare sia stata effettuata alcuna perequazione, ma solo una distribuzione senza diversificazioni, per quel che concerne il Ministero dell’Interno appare ancor più indifferibile un efficace intervento da parte del Capo Dipartimento per le Politiche del Personale, prima della ripartizione delle somme residue.
Resta ferma, pertanto, per parte nostra, la richiesta di confronto in merito all’art. 14, commi 1 e 6 bis del d.l. 14 marzo 2025, n. 25, convertito con modificazioni nella legge 9 maggio 2025, n. 69.
Tabella n. 1 – Personale Aree Professionali
Tabella n. 2 – Dirigenti di livello non generale
Tabella n. 3 – Dirigenti di livello generale
A cura del Coordinamento Nazionale FLP Interno