Notiziario n. 92 del 29 novembre 2024
CCNL Funzioni Centrali: qualche piccolo e veloce chiarimento
sulla falsità che Cgil, Uil e Usb, stanno diffondendo negli uffici tra i colleghi
Ricordiamo che Cgil, Uil e Usb, con un’azione di marcata contrapposizione politica all’attuale governo hanno deciso di non firmare l’ipotesi di CCNL del Comparto Funzioni Centrali, sostenendo che i soldi stanziati sarebbero troppo pochi.
Ricordiamo anche che nel 2018 (quando in Italia c’era un governo di sinistra) Cgil e Uil si precipitarono a firmare il CCNL 2016-2018 del Comparto Funzioni Centrali che prevedeva un incremento stipendiale del 3,48%, il quale arrivò dopo 8 anni di blocco contrattuale (sbloccato solo grazie alla FLP che instaurò il ricorso che vide poi la Corte costituzionale pronunciarsi positivamente nel 2015) a fronte di un’inflazione che negli anni rimasti scoperti dal rinnovo contrattuale, aveva raggiunto il 12,7%.
In base a questi dati vediamo che il mancato recupero del potere d’acquisto a fronte dell’inflazione (che, con la firma dell’attuale CCNL, non ha registrato valori peggiori a quelli della situazione sopra richiamata) non spiega il comportamento barricadiero della Cgil che, anche dai proclami di Landini, appare motivato da livore politico contro l’attuale governo.
La Cgil, è comunque un sindacato politicamente schierato, che è stato per tanti anni contiguo al partito comunista ed ora ha un’evidente contiguità con il partito democratico (Susanna Camusso, ex segretario generale della Cgil, ora siede in parlamento tra i deputati del PD).
Di conseguenza, gli iscritti alla Cgil, che sono prevalentemente comunisti o ex comunisti, non si sentiranno certamente in imbarazzo ad essere coinvolti in questa contrapposizione politica tra il loro sindacato ed il governo di destra.
Ma questa cosa vale anche per tutti gli iscritti della Uil?
Bombardieri, segretario generale Uil ha deciso infatti di affiancare la Cgil nella contesa politica ed antigovernativa, adoperandosi anche di trascinare i propri iscritti in scioperi e manifestazioni contro il governo… ma una buona parte di costoro in questi giorni sta vivendo un evidente momento di imbarazzo, in quanto non sono elettori della sinistra ed anzi molti di loro alle elezioni (europee, politiche ed amministrative) hanno votato per partiti di centro destra.
Possiamo quindi dire che, a seguito di questa contrapposizione politica scatenata dai due sindacati (+ la USB) contro l’attuale governo, non ci sarà sicuramente alcun problema tra gli iscritti della Cgil, ma potrebbe invece sorgere qualche problema tra gli iscritti della Uil.
Passiamo ora ad analizzare – e confutare – le falsità che in questi giorni i sindacati che non hanno firmato il CCNL del Comparto Funzioni Centrali stanno diffondendo negli uffici tra i colleghi:
Per quanto riguarda il buono pasto nei giorni in cui si partecipa ad un’assemblea sindacale, era successo già negli scorsi mesi che alcune amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali non riconoscessero il buono pasto a coloro che, partecipando ad un’assemblea sindacale anche di una sola ora, qualora al netto del tempo di partecipazione alla suddetta assemblea, non completassero un orario di lavoro superiore alle sei ore.
Tale applicazione, grazie anche all’orientamento espresso dall’Aran a supporto di tale tesi, si stava diffondendo anche in altre amministrazioni e ben presto sarebbe stata applicata da tutte.
Quindi al fine di salvaguardare i lavoratori da questa penalizzazione, che avrebbe comportato anche la naturale disaffezione a partecipare alle assemblee sindacali, come FLP siamo riusciti a fissare (nel CCNL) un limite fino alle 3 ore, che permetterà di poter partecipare alle assemblee sindacali senza per questo vedersi sottrarre il buono pasto.
Per quanto riguarda gli articoli 25 e 26 del CCNL ancora vigente e relativi ai permessi retribuiti, il nuovo CCNL non cambia nulla in negativo, anzi c’è un miglioramento.
Cgil, Uil e Usb sostengono strumentalmente che è sparito l’articolo 25 (quello delle 18 ore di permesso per particolari motivi personali e familiari).
L’articolo 25 non c’è sul testo del nuovo contratto, semplicemente perché è uno dei tanti articoli del CCNL precedente che non è stato modificato e ciò significa che rimane pienamente in vigore senza subire modificazioni.
Cosa diversa invece per l’articolo 26 (Assenze per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici), che abbiamo modificato introducendo 2 ore in più di permesso, oltre le 18 ore, per chi ha compiuto 60 anni.
In questo caso l’articolo del nuovo contratto è il n. 22 e sostituirà integralmente il precedente articolo 26.
Infine, per quanto riguarda la programmazione delle ferie, confermiamo di aver accettato l’inserimento della data del 30 aprile come termine per la programmazione delle ferie per l’anno in corso, e quello del 28 febbraio per l’anno successivo (quando cioè il lavoratore ha ancora giorni di ferie dell’anno precedente da consumare e che può utilizzare sempre entro il 30 giugno).
Rimane quindi integro e non viene quindi modificato il termine del 30 giugno dell’anno successivo, periodo entro il quale si possono ancora consumare le ferie dell’anno precedente.
A cura del Coordinamento Nazionale FLP Interno