Notiziario n. 106 del 24 ottobre 2025

Richiesta rinnovo del Protocollo di Intesa

per la formazione e l’aggiornamento professionale 
degli assistenti sociali e riconoscimento della formazione accreditata dall’Ordine degli assistenti sociali ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo previsto per i dipendenti pubblici


Con una lettera inviata all’Amministrazione Civile dell’Interno in data odierna abbiamo chiesto:

  • il rinnovo urgente del Protocollo di Intesa concernente la Formazione e l’aggiornamento professionale in favore degli assistenti sociali;
  • e il riconoscimento della formazione accreditata dall’Ordine degli Assistenti Sociali ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo previsto per i dipendenti pubblici.

La Riforma delle Professioni già nel 2012 (D.P.R. 137/2012) aveva reso obbligatoria la formazione continua per tutte le professioni ordinate, tra cui quella degli assistenti sociali.
Gli assistenti sociali dell’Amministrazione Civile dell’Interno sono dunque tenuti per legge (L. 84/93 e D.P.R. 137/2012) a conseguire almeno 60 crediti formativi e deontologici ogni triennio, partecipando ad attività formative accreditate dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali (CNOAS). L’inadempimento di tale obbligo costituisce illecito disciplinare e può comportare la cancellazione dall’Albo professionale, requisito necessario per l’esercizio della professione.

Preso atto che l’offerta formativa specifica proposta annualmente dalla SNA non è sufficiente a garantire l’assolvimento dell’obbligo formativo da parte degli oltre 300 funzionari assistenti sociali dell’Amministrazione, al fine di garantire l’adempimento di tale obbligo deontologico-professionale, il Ministero dell’Interno, la SNA e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali  sottoscrissero uno specifico Protocollo d’Intesa (ultimo rinnovo avvenuto in data 14/11/2022), che tra l’altro riconosceva come valida e da computarsi nell’orario di servizio la partecipazione a percorsi formativi accreditati dall’Ordine degli Assistenti Sociali. 

Abbiamo quindi sollecitato l’amministrazione a rinnovare quel protocollo, che è in scadenza, per evitare  un vuoto nella regolamentazione dell’adempimento dell’obbligo formativo in capo agli assistenti sociali, garantendone una continuativa e omogenea agibilità sul territorio nazionale.

Inoltre, alla luce del nuovo obbligo formativo di 40 ore annuali per tutti i dipendenti pubblici (Direttiva del 14 gennaio 2025 che ha introdotto per tutti i dipendenti pubblici l’obbligo di completare almeno 40 ore di formazione annuale a partire dal 2025, con l’obiettivo di valorizzare il capitale umano nelle amministrazioni pubbliche e migliorarne le competenze professionali e in coerenza con quanto chiarito dal Dipartimento della Funzione Pubblica nelle FAQ pubblicate il 12/06/2025, secondo cui “la formazione obbligatoria degli ordini professionali, i corsi di aggiornamento previsti dagli albi professionali” concorrono al conseguimento dell’obiettivo formativo individuale, abbiamo richiesto che:

  1. All’interno del succitato Protocollo, la partecipazione alla formazione accreditata  e garantita dall’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali – previamente autorizzazione del dirigente di riferimento e in coerenza con il piano formativo individuale – sia pienamente riconosciuta per gli assistenti sociali dipendenti di codesta Amministrazione come valida ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo generale di 40 ore annuali previsto per i dipendenti pubblici. 
  2. Tale formazione sia pertanto computata nell’ambito della ricognizione annuale della formazione obbligatoria, per  il numero di ore attestate dall’Ente accreditato che ha svolto la formazione.
  3. Il Protocollo venga diffuso con apposita circolare interna, a chiarimento di tali modalità operative, così da garantire uniformità di applicazione su tutto il territorio nazionale.

La nostra richiesta risponde a molteplici esigenze:

  • Razionalizzazione e chiarezza: evitare duplicazioni e sovrapposizioni tra obblighi formativi di diversa natura gravanti sui medesimi professionisti.
  • Ottimizzazione delle risorse: valorizzare la formazione già svolta senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione.
  • Qualità della formazione: garantire una formazione specialistica, mirata e costantemente aggiornata alle esigenze professionali specifiche degli assistenti sociali.
  • Sostenibilità organizzativa: consentire ai funzionari assistenti sociali di conciliare l’obbligo formativo ordinistico con quello generalizzato per i dipendenti pubblici, evitando carichi formativi eccessivi che potrebbero compromettere lo svolgimento delle attività istituzionali.

A cura del Coordinamento Nazionale FLP Interno


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