Notiziario n. 48 del 9 maggio 2025

Sicurezza sul lavoro: Incontro a Palazzo Chigi con il Governo

Bene l’apertura del confronto.
Ora serve un patto per una riforma strutturale di sistema.


Gli investimenti pubblici messi a disposizione dal Governo, seppure ancora insufficienti e basati su parte degli avanzi di gestione dell’Inail, rappresentano comunque un’occasione per passare dalle parole ai fatti, adottando misure strutturali, innovative e orientate alla prevenzione.

E’ questa la valutazione della CSE dell’incontro tenutosi l’8 maggio u.s. a Palazzo Chigi con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Vice premier Antonio Tajani, la Ministra del lavoro Marina Calderone, il Ministro alle Imprese ed al made in Italy Adolfo Urso, Il Ministro agli Affari europei, alla coesione e al PNRR Tommaso Foti, il Sottosegretario alla Presidenza Mantovano e la Sottosegretaria del Mef Lucia Albano.

All’incontro ha partecipato anche Stefano Caldoro nominato in queste ore Consigliere del Presidente del Consiglio per i rapporti con le forze sociali.

Nel corso dell’incontro il Segretario generale CSE Marco Carlomagno ha presentato i punti del documento da noi predisposto, che alleghiamo al notiziario e che abbiamo consegnato al Governo,  che costituisce il punto di partenza delle proposte su cui ci confronteremo  nei prossimi giorni sui tavoli di approfondimento che si terranno per mettere a punto soluzioni immediate, necessarie per contrastare efficacemente l’attuale situazione, che porta ogni giorno a registrare drammaticamente morti e incidenti su lavoro.

Valutiamo, infatti, positivamente l’impegno assunto dal Presidente del Consiglio di proseguire il confronto a 360 gradi con una serie di incontri ravvicinati con tutti i Ministri interessati (Lavoro, Infrastrutture, Agricoltura, Salute, Istruzione, MEF etc.) per mettere a punto, in un tavolo congiunto anche con le parti datoriali, le iniziative necessarie, che abbiano però il carattere dell’immediatezza, vista l’urgenza della situazione.

Per la CSE la sicurezza sul lavoro si basa su tre pilastri fondamentali su cui il Governo deve intervenire: l’impianto normativo, il sistema dei controlli e la diffusione e incentivazione della cultura sulla sicurezza sul lavoro.

Per quanto riguarda il primo pilastro, appare imprescindibile adottare misure che rafforzino il ruolo e le prerogative del RLS e della contrattazione aziendale, strumenti fondamentali di prevenzione;   allo stesso tempo però, specie per le piccole aziende e per i settori produttivi sempre più parcellizzati,  abbiamo proposto l’istituzione di  una piattaforma digitale unica, collegata direttamente agli enti ispettivi e di vigilanza, attraverso cui i lavoratori possano segnalare situazioni di pericolo o violazioni delle normative sulla sicurezza, tutelando  adeguatamente la riservatezza, al fine di evitare ritorsioni. 

Per quanto concerne la cosiddetta patente a crediti riteniamo che non sia costruita nel modo corretto. Va estesa a tutti i settori e non solo all’edilizia ed è necessario prevedere un sistema di penalizzazione che determini l’esclusione, per un determinato periodo, delle imprese che vengono sanzionate, per l’inosservanza della normativa sulla sicurezza sul lavoro, prevedendo l’impossibilità di accedere ad agevolazioni o esenzioni fiscali e contributive, alle misure di finanza agevolata, limitazioni della partecipazione ad appalti pubblici o i cui importi siano superiori ad una determinata soglia. 

Così come è necessario eliminare la spirale dei subappalti, e ripensare alla logica vigente dell’offerta al ribasso per le gare pubbliche. 

Infine, proponiamo di utilizzare la leva fiscale come strumento concreto di prevenzione: incentivare gli investimenti per la sicurezza con significative detrazioni fiscali per quelle imprese che investono nei settori dell’innovazione, della sicurezza e della prevenzione con iniziative che vanno al di là delle previsioni strettamente obbligatorie.

Sul secondo pilastro, è assolutamente necessario, incrementare il numero degli ispettori di tutti gli enti preposti al controllo per aumentare quantitativamente il numero dei controlli e ridurre conseguentemente il volume dell’esposizione ai rischi dei lavoratori.

Per rafforzare il terzo pilastro è necessario investire in comunicazione istituzionale e campagne di sensibilizzazione per far comprendere che la sicurezza è un valore collettivo, in modo da raggiungere tutte le figure interessate, promuovendo un clima di responsabilità diffusa, sia attraverso percorsi formativi, che attraverso elementi conoscitivi, il primo tra i quali dovrà essere la pubblicità della piattaforma digitale unica per le segnalazioni di inottemperanze in tema di sicurezza sul lavoro.

“Siamo convinti che se il Governo vorrà investire adeguati fondi in una vera riforma di sistema, condivisa con le Confederazioni sindacali e le parti sociali, si potranno salvare vite e costruire un nuovo patto sociale tra istituzioni, parti sociali, imprese e lavoratori”.


Documento predisposto dalla FLP e presentato al Governo nel corso dell’incontro.


A cura della Segreteria Generale della Confederazione CSE


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